Cantucci alla mandorla
I Cantucci alla mandorla devono la loro tradizionalità al sistema di lavoro rimasto invariato nel tempo, all’originalità del gusto ed alla particolarità della forma. I cuochi della Corte Medicea tramandarono la ricetta dei Cantucci. L’avevano ottenuta dai pasticcieri giunti in Toscana al seguito di Isabella d’Este, verso la fine del XV secolo, durante un soggiorno fiorentino della nobildonna in occasione di uno dei suoi pellegrinaggi a Roma per visitare il Papa.
La lavorazione
I cantucci sono ottenuti tagliando trasversalmente dei filoncini di pasta farcita di mandorle e nocciole. I biscotti così ottenuti risultano croccanti e dorati nella parte esterna. Lateralmente, nella parte corrispondente al taglio, si nota la caratteristica sezione di mandorle, di cui sono riccamente farciti. L’impasto viene realizzato amalgamando le uova con lo zucchero ed incorporando poi la farina. Ottenuto un impasto omogeneo vengono aggiunte le mandorle e le nocciole. La pasta viene quindi lavorata con le mani fino ad ottenere filoncini lunghi dai 30 ai 50 cm e larghi circa 3 cm, che poi vengono adagiati su teglie da forno. Una volta spennellati con uovo sbattuto, i Cantucci devono cuocere in forno per circa 20 minuti. Ancora caldi i filoncini, vengono tagliati trasversalmente, un po’ in obliquo. Nonostante siano privi di conservanti e stabilizzanti, i cantucci alla mandorla si conservano a lungo perché molto secchi. Sono ottimi con ogni vino da dessert, ma soprattutto inzuppati nel vin santo Toscano.
Approfondimento
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